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L'insegnamento ai tempi del Coronavirus

di Ettore Battelli - Professore di Istituzioni di Diritto Privato - Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre.

 

Premessa.

Durante il periodo del lockdown non tutto si è fermato.

L’università così come tanti altri settori della vita pubblica e privata non solo è andata avanti ma si è trovata ad affrontare nuove sfide.

In attuazione del Progetto finanziato dal “Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti”, presso il “Dipartimento di Giurisprudenza” dell’Università Roma Tre, sin dal dicembre 2019 era stata formalmente avviata l’organizzazione di un corso in materia di “New Consumer Law”.

Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi “Roma Tre” ed il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, in base alle rispettive finalità istituzionali e nel rispetto dei vincoli dettati da norme e regolamenti vigenti, hanno sin da subito istaurato costanti rapporti di collaborazione per la realizzazione dell’iniziativa di comune interesse.

Quale coordinatore del progetto ho avuto modo di dedicarmi alla realizzazione didattica del corso, supportato da un valido gruppo di giovani studiosi dottorandi di ricerca: Ph.D. student Alberto Cinque (Università Roma Tre, Dipartimento di Giurisprudenza), Guido d’Ippolito e Gennaro Di Martino (Università Roma Tre, Dipartimento di Economia Aziendale), Enzo Maria Incutti e Federico Ruggeri (Università “La Sapienza”, Dipartimento di Diritto ed economia delle attività produttive), Calogero Alberto Valenza (Università Ca’ Foscari, Dipartimento di Economia), che a vario titolo hanno offerto il loro contributo di passione per la didattica e la ricerca.

 

Gli obiettivi del progetto.

Il progetto ha avuto un triplice obiettivo generale: 1) da un lato l’implementazione della conoscenza degli strumenti di tutela dei diritti dei consumatori (in specie dei soggetti “fragili” e “vulnerabili”); 2) dall’altro la promozione dell’alfabetizzazione degli studenti di giurisprudenza alla pratica legale riguardante i diritti dei consumatori, attraverso l’attivazione di un’attività didattica specifica tendente ad una sensibilizzazione verso temi di rilevanza consumeristica; infine 3) favorire una maggiore consapevolezza delle questioni ambientali connesse all’agire dei consumatori.

Gli obiettivi specifici perseguiti attraverso il progetto didattico formativo realizzato sono stati: a) favorire l’accesso ai diritti dei consumatori: diritto all’informazione, protezione degli utenti vittime di abusi e pratiche commerciali scorrette; b) accrescere la conoscenza della disciplina sulla sicurezza nei prodotti; c) promuovere l’effettivo esercizio dei diritti da parte dei cittadini utenti consumatori, acquisendo una padronanza concreta (anche tramite esercitazioni guidate) degli strumenti di tutela; d) favorire una maggiore consapevolezza dei cittadini-consumatori, indipendentemente dalle condizioni familiari di appartenenza dell’utente (immigrazione, povertà, sicurezza, ecc.); e) diffondere la conoscenza di modelli di consumo sostenibili in linea con gli obiettivi definiti dall’ “Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU con la Risoluzione del 25 settembre 2015 (spec. Obiettivo n. 12, Traguardo n. 12.8). In particolare, focalizzare l’attenzione sull’analisi delle pratiche virtuose in tema di spreco alimentare, riduzione della produzione di rifiuti e turismo sostenibile al fine di enucleare i rapporti di queste con la tutela giuridica degli interessi ambientali nella sua dimensione tanto oggettiva, nell’ottica della tutela dell’ambiente, quanto soggettiva, quale tutela del diritto ad un ambiente salubre, ponendo le questioni dal punto di vista del beneficio ultimo del cittadino-consumatore.

Volgendo l’attenzione alla c.d. “nuova frontiera” del diritto dei consumatori, l’impegno didattico è stato indirizzato sin dalla fase di progettazione verso i seguenti obiettivi (i) aumentare l’attenzione sui rischi del web, analizzando in particolare il fenomeno del c.d. cyber-bullismo; (ii) consolidare la padronanza degli istituti in materia di tutela dell’identità personale nel nuovo contesto digitale, in particolare il diritto all’oblio: come si esercita e come bilanciarlo con il diritto dei consociati alla libertà di espressione, informazione e cronaca; (iii) favorire l’acquisizione di strumenti critici di valutazione rispetto ai servizi digitali “gratuiti”, vale a dire quelli per i quali i consumatori non pagano un importo in denaro ma forniscono dati personali, come l’archiviazione su cloud, i social media e gli account di posta elettronica; infine (iv) promuovere una maggiore consapevolezza negli acquisti on-line sotto due profili: 1) l’utilizzo di recensioni online 2) nonché la fissazione personalizzata dei prezzi sulla base di algoritmi o 3) la c.d. classificazione dei prodotti dovuta ai “posizionamenti a pagamento”.

 

Il percorso formativo.

In tale prospettiva si è scelto di fornire nel percorso formativo un approfondimento qualificato (non meramente didattico/accademico) e di taglio pratico sugli strumenti utili alla tutela e alla promozione dei diritti fondamentali dei consumatori e utenti, anche alla luce dell’attenzione riservata ad essi dalla giurisprudenza delle Corti di merito, di legittimità, nonché da parte delle stesse “Autorità” di settore.

 

L’attivazione del corso e la divulgazione presso gli studenti.

All’esito di tale puntuale messa a fuoco delle finalità formative perseguite, si è, quindi, provveduto ad attivare formalmente, presso il Dipartimento di Giurisprudenza, il percorso didattico di “New Consumer Law”.

Successivamente, si è proceduto alla divulgazione dell’iniziativa presso gli studenti, illustrando le opportunità di partecipazione al Corso.

Si è scelto di sensibilizzare, attraverso avvisi su internet e tramite social,  gli studenti del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre, giovani giuristi “in formazione”, rispetto ai quali si pone più che mai la necessità di un avvicinamento al tema della tutela dei consumatori e, più nello specifico ai delicati temi della protezione dei soggetti vulnerabili, anche in considerazione delle questioni che potrebbero porsi nel caso di un utilizzo non corretto delle nuove tecnologie.

Se questa era stata la programmazione in vista del corso inserito nell’offerta formativa del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre nel secondo semestre, proprio quando le iscrizioni degli studenti stavano per terminare, ad inizio marzo 2020, l’emergenza nazionale scaturita dalla pandemia ha sconvolto quello che sarebbe dovuto essere l’ordinario svolgimento della didattica. Una formazione che era stata pensata “in presenza” e nelle “aule” tradizionali della sede universitaria.

 

La metodologia didattica e la centralità di una partecipazione interattiva “anche a distanza”.

A causa dell’emergenza epidemiologica, il Corso, che inizialmente si sarebbe dovuto svolgere presso le aule del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma Tre, in Via Ostiense n. 159-161, si è così tenuto in via telematica.

In particolare, alcuni incontri si sono svolti in classi virtuali sulla piattaforma Microsoft Teams, altre lezioni, invece, sono state erogate in differita mediante il caricamento di contenuti video sulla piattaforma Microsoft Stream.

Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi “Roma Tre” ha tempestivamente messo a disposizione tutti i servizi necessari per garantire l’erogazione delle attività didattiche e la fruizione dei relativi contenuti.

Tutti i materiali didattici e scientifici sono stati resi disponibili sul portale e-learning del corso, con accesso riservato tramite credenziali personalizzate a tutti i partecipanti.

Il Dipartimento si è quindi fatto carico di tutte le spese accessorie finalizzate all’erogazione delle attività didattiche, consentendo la partecipazione di studenti regolarmente iscritti al corso di Laurea.

Il corso è stato riorganizzato nelle sue modalità di erogazione, riuscendo tuttavia non solo a mantenere il monte ore di docenza frontale e di incontri seminariali, ma anche a predisporre, in condizioni non semplici e in tempi molto ristretti, le esercitazioni guidate e le attività di didattica integrativa (su modello delle law school statunitensi). Stante la situazione emergenziale e l’impossibilità di uscire da casa e accedere ai locali universitari, metà del monte ore è consistito in lezioni frontali, in diretta streaming per via telematica in classi virtuali, nei mesi di aprile e di maggio. Le altre ore state erogate in differita negli stessi mesi, mediante la predisposizione e la registrazione di video-lezioni, rese disponibili agli studenti su una piattaforma online d’Ateneo.

Centrali, per i fini sopra descritti (e quindi eventualmente da incrementare in una successiva esperienza formativa) si sono rilevate le ore dedicate agli approfondimenti in diretta streaming, riservate a piccoli gruppi di studenti e dal taglio tecnico-pratico, di approfondimento e di esercitazione su specifici casi.

Mediante i lavori in gruppo su casi concreti e incontri seminariali/esercitazioni a distanza con l’assistenza di un tutor specializzato in diritto dei consumi, attraverso il dibattito e il confronto con gli studenti, si è riusciti a realizzare un vero e proprio sistema di friendly justice, su modello delle c.d. “cliniche legali” anglosassoni.

In ciò ho cercato di valorizzare l’esperienza di docenza, maturata in occasione di visiting nel 2014 presso l’University of Oxford (UK) e nel 2019 presso la Loyola Law School di Los Angeles (USA-California).

A dimostrazione di quanto le contaminazioni culturali e tra i modelli di insegnamento si rivelino esperienze uniche e insostituibili, la partecipazione attiva degli studenti alle attività didattiche, anche per il tramite di dottorandi e giovani studiosi, ha sicuramente favorito un maggiore coinvolgimento, che è andato ben al di là di un mero trasferimento di nozioni, incrementando invece una autentica cultura consumeristica in un’ottica di servizio verso la comunità (c.d. terza missione dell’Università). Se tutto questo si accompagna ad una condizione nella quale gli studenti erano “chiusi” nelle loro abitazioni, ebbene si comprende l’utilità di perseguir ed estendere questi modelli.

Lo studio pratico delle questioni di attualità relative ai temi che sopra sono stati ricompresi nell’espressione “nuove frontiere del diritto dei consumatori”, declinate in un’ottica di protezione dei soggetti vulnerabili (minori, neomaggiorenni, disabili, anziani, risparmiatori disinformati, utenti della rete sprovveduti, ecc…), ha dato una nuova luce a tutto il percorso formativo.

L’attività si è sempre svolta sotto la guida del docente responsabile di progetto, in collaborazione con studiosi della materia, specializzati sui singoli temi proposti e si è giovato soprattutto dell’apporto di giovani Ph.D in servizio presso lo stesso Ateneo di Roma Tre e delle Università “La Sapienza” e “Ca’ Foscari Venezia”.

Ogni intervento didattico è stato, peraltro, sempre accompagnato da slide, e altro materiale a supporto, come letture di approfondimento e sentenze (oltre che provvedimenti delle autorità garanti nei settori regolamentanti).

Tutto il materiale didattico-scientifico appositamente predisposto è stato reso accessibile tramite canale e-learning a ciascun partecipante, con la possibilità di usufruirne in ogni momento, nell’ottica di una didattica più immediata, snella, e che semplificasse l’apprendimento.

Assai importante si è rivelato, in particolare, mantenere nella presente situazione un contatto diretto con gli studenti e a questo fine preziosissima è stata l’opera di assistenza del Dott. Lorenzo Lucisano, qualificatissimo tutor, la cui disponibilità è stata molto apprezzata nei difficili mesi del lockdown.

Si segnala allo scopo l’attivazione di apposita email dedicata, tramite la quale si è garantita ogni assistenza informativa anche successivamente al termine dei corsi.

L’assistenza agli studenti è stata altresì erogata a distanza online tramite ricevimenti (incontri online) su piattaforma Teams.

 

Conclusioni.

Il Corso si è contraddistinto per l’adozione del metodo teorico-pratico, caratteristico delle “attività formative” di matrice anglosassone, cioè di modelli didattici universitari che permettono agli studenti di svolgere un’esperienza formativa assai più coinvolgente rispetto ai corsi tradizionali.

In particolare, la metodologia adottata è stata improntata all’apprendimento attraverso la conoscenza dei problemi concreti e alla interazione diretta con docenti e tutor sulla base dei casi oggetto di studio.

Il monitoraggio dei diritti dei “consumatori a rischio” nel periodo più acuto della pandemia e le questioni più delicate al centro dell’interesse dei giovani in quei mesi hanno trasformato le situazioni critiche (cyber-bullismo, cybersecurity, violazione della privacy, truffe on line, ecc…), emerse nostro malgrado nella società, in opportunità di studio

L’interazione diretta con la realtà giuridica e sociale, infatti, è una condizione non rinunciabile della metodologia moderna dell’insegnamento del diritto.

L’attività svolta in occasione del Corso “New Consumer Law”, realizzato presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre, si è così dimostrata, a ragione, funzionale alla diffusione presso gli studenti della cultura dei diritti dei consumatori, dell’accesso alla giustizia, della tutela dei soggetti vulnerabili.

Essa, inoltre, ha permesso di accrescere la consapevolezza degli studenti in ordine agli strumenti giuridici a presidio dell’ambiente, incrementando altresì la conoscenza di modelli di consumo sostenibili.

Più in generale, l’attività è stata finalizzata allo sviluppo e alla promozione di una cultura giuridica aperta e critica, improntata alla promozione dei diritti, alla consapevolezza e alla partecipazione civile.

Essa ha mirato alla produzione di un sapere giuridico qualificato nei giovani giuristi che si stanno formando, incontrando l’interesse e la partecipazione, pur in un contesto difficile come quello della scorsa primavera, di circa 35 studenti.

 

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