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Collaborare per definire insieme gli standard di oggi e del futuro: nasce da questa idea la collaborazione che ha dato origine nel 2011 al primo protocollo d’intesa tra CNCU, il Consiglio dei Consumatori e Utenti, ed UNI, l’Ente Italiano di Normazione

 di Elena Mocchio – Responsabile Divisione Innovazione UNI – Ente Italiano di Normazione

Un accordo pensato dunque per portare la voce dei consumatori italiani nelle attività di normazione tecnica, coinvolgendoli sia sui tavoli nazionali che su quelli europei ed internazionali. Si tratta di una collaborazione fortemente cercata e voluta anche in ragione del ruolo che il Regolamento UE 1025/2012[1] ha riconosciuto agli enti di normazione, in cui è stato evidenziato quanto il coinvolgimento di tutti gli stakeholder – le parti interessate – sia elemento chiave per avere norme solide, condivise, utili al mercato e rispondenti alle esigenze di sicurezza e qualità che vanno oltre il mero rispetto della legge.

 

Il Regolamento UE 1025/2012 infatti precisa quali siano le funzioni della normazione volontaria, definisce i soggetti che hanno il compito di svilupparla e le modalità di interazione tra il livello europeo e quello nazionale. In particolare viene posto l’accento sulla rilevanza di assicurare il coinvolgimento dei rappresentanti dei consumatori precisando che “ … Le norme possono rafforzare la concorrenza e ridurre i costi di produzione e di vendita, a beneficio dell’intera economia e in particolare dei consumatori. Possono mantenere e migliorare la qualità, fornire informazioni e assicurare l’interoperabilità e la compatibilità, aumentando così la sicurezza e il valore per i consumatori.”

 

Pertanto, prendendo spunto da quanto previsto dal legislatore europeo in materia di normazione tecnica  ma anche dal Codice del Consumo, la stretta collaborazione tra r UNI e CNCU si è consolidata nel tempo grazie a tutta  una serie di azioni finalizzate principalmente al raggiungimento di due obiettivi fondamentali: da un lato, la sensibilizzazione delle associazioni di rappresentanza dei consumatori, utenti e cittadini sul valore, sul funzionamento e sulle potenzialità della normazione tecnica per la tutela dei consumatori stessi, e dall’altro, la partecipazione degli esperti delle associazioni alle attività di normazione tecnica, in gruppi di lavori e commissioni tecniche specifiche.

 

L’attività di “alfabetizzazione” sul funzionamento del complesso sistema della normazione tecnica è stata tra le più significative per l’attuazione del Protocollo CNCU – UNI sottoscritto nel 2011. Dal 2012 al 2014 sono infatti state organizzate, anche grazie alla collaborazione con diverse Regioni otto sessioni formative con la partecipazione complessivamente di 240 rappresentanti di varie associazioni su tutto il territorio nazionale. In parallelo, è aumentato il numero degli esperti CNCU in diverse commissioni tecniche – per esempio quella che si occupa di agroalimentare, di sicurezza in generale, di imballaggi, di tessile e abbigliamento, di professioni non regolamentate, di qualità dei servizi, di turismo, di responsabilità sociale delle organizzazioni, di sicurezza della società e del cittadino e di gestione del rischio.

 

Con il nuovo Protocollo di Intesa che coincide peraltro con il nuovo Statuto di UNI, si vuole pienamente dare concretezza allo spirito che ha guidato l’adozione del Regolamento EU 1025/2012 – che sancisce  che “…le norme possono contribuire, unitamente alla politica dell’Unione, ad affrontare le principali sfide di carattere sociale quali il cambiamento climatico, l’uso sostenibile delle risorse, l’innovazione, l’invecchiamento della popolazione, l’integrazione delle persone con disabilità, la protezione dei consumatori, la sicurezza dei lavoratori e le condizioni di lavoro”, per un coinvolgimento puntuale dei rappresentanti del CNCU a diverse attività tecniche – incluse quelle della Commissione Centrale Tecnica chiamata a coordinare il sistema della normazione. Per la prima volta, il CNCU sarà in grado di monitorare lo sviluppo dell’intero patrimonio di conoscenza di UNI costituito dall’insieme delle norme nazionali, europee e internazionali.

 

E ultimo, ma non per questo meno importate, sono stati individuati i rappresentanti italiani in sede europea presso ANEC – l’Associazione europea dei Consumatori per la normazione tecnica e in sede internazionale, all’ISO/COPOLCO (Committee on Consumer Policy), il gruppo strategico che a livello mondiale si occupa di gestire le attività di normazione ISO di interesse per i consumatori.

 

Per rispondere a nuove esigenze e sensibilità, aggiornare e verificare quelle in essere, rafforzare le sinergie tra CNCU e UNI, adeguare il Protocollo al Regolamento europeo sopracitato ma anche al D. Lgs 223/2017 che riconosce UNI e CEI quali enti di normazione nazionali, si è deciso di procedere alla revisione del Protocollo. D’altro canto, il nuovo Statuto UNI prevede un ruolo incisivo da parte del CNCU, avendo disposto  la presenza di un suo rappresentante  tra i membri del Comitato di Indirizzo Strategico (art.18).

L’intento, con il nuovo accordo, è quello di consolidare e rafforzare la collaborazione, renderla più solida, efficace e fare in modo che la partecipazione delle rappresentanze dei consumatori assuma un forte valore strategico in ragione della condivisa convinzione che il ruolo delle norme tecniche volontarie sia quello di essere strumento di prevenzione, garanzia di qualità e sicurezza di prodotti e servizi e ultimo, ma di valore chiave, sia di supporto ai temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale sanciti anche negli Obiettivi ONU dell’agenda 2030.

 

A livello europeo e  internazionale, si rafforzano i temi della responsabilità sociale delle organizzazioni, della pianificazione ed educazione finanziaria e dei servizi finanziari, della sicurezza dei dati personali, della gestione «eredità» digitale, dell’etica ed intelligenza artificiale, della sharing economy, della finanza sostenibile, dell’invecchiamento della popolazione, dell’economia circolare  e molto altro ancora che saranno ricompresi nelle attività di normazione tecnica in cui le rappresentanze dei consumatori saranno impegnate.  In un mondo in continuo cambiamento anche la standardizzazione evolve rapidamente e risponde alle nuove esigenze del mercato: da qui la necessità imprescindibile di assicurare che le rappresentanze dei consumatori siano sempre più presenti e attive nel processo normativo svolto dalle Commissioni Tecniche UNI, CEN e ISO di interesse prioritario per il CNCU, così da favorire il confronto su progetti nazionali, europei e internazionali di standardizzazione, sulla base delle competenze e del ruolo derivante dal Codice del Consumo e da altre disposizioni legislative a tutela dei diritti dei consumatori e cittadini.

 

L’impegno di UNI resta quello di far sì che nell’elaborazione delle norme tecniche volontarie vengano tenute nella giusta considerazione le posizioni espresse dal CNCU, secondo una gestione bilanciata del consenso, prestando particolare attenzione a tutti quegli aspetti che sono legati ai temi della sostenibilità – Agenda 2030 e obiettivi ONU in particolare – e sviluppati non solo nell’ambito della normazione tecnica, ma anche delle attività di pre-normazione, con le prassi di riferimento (UNI/PdR), oggi più che mai strumento di condivisione di conoscenze, di innovazione e trasferimento tecnologico. In quest’ottica anche l’impegno a supportare con azioni mirate di informazione/formazione il CNCU resta invariato, proprio per dare il necessario supporto agli esperti delle rappresentanze dei consumatori attraverso gli strumenti per comprendere a pieno il funzionamento della normazione tecnica volontaria, l’elaborazione degli standard e pre-standard a livello nazionale, europeo e internazionale, al rapporto tra norme volontarie e normativa cogente alla certificazione e alla valutazione di conformità.

 

Tutto questo per far sì che si possa sentire forte e chiara la voce dei consumatori attraverso la normazione tecnica volontaria e consolidare una collaborazione che dura nel tempo.

 

[1] Regolamento (UE) n. 1025/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012 , sulla normazione europea, che modifica le direttive 89/686/CEE e 93/15/CEE del Consiglio nonché le direttive 94/9/CE, 94/25/CE, 95/16/CE, 97/23/CE, 98/34/CE, 2004/22/CE, 2007/23/CE, 2009/23/CE e 2009/105/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la decisione 87/95/CEE del Consiglio e la decisione n. 1673/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio

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