Roma, 18 dicembre 2019 - Una proposta di legge congiunta che punti alla riduzione dei costi in capo al consumatore in tutti i casi in cui i prestiti siano garantiti da una busta paga o da una pensione. È l’invito che il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti rivolge alla Banca di Italia, a seguito delle recenti linee orientative sul rimborso anticipato dei finanziamenti in materia di credito al consumo, fornite dalla Banca d’Italia a fronte di una recente pronuncia della Corte di Giustizia Ue (causa C-383/18).
Più in particolare il Cncu, nel corso dell’ultima seduta al Ministero dello Sviluppo economico, ha deliberato all’unanimità l’esigenza di istituire un tavolo di lavoro congiunto con la Banca d’Italia per regolamentare con una proposta di legge la casistica esclusiva dei prestiti garantiti da stipendio o pensione con il meccanismo della cessione. L’obiettivo è prevedere una disciplina specifica che tuteli il consumatore a partire dalla riduzione dei costi di accesso al credito, e dunque non solo di quelle spese ad oggi ritenute non rimborsabili in caso di estinzione anticipata.
Secondo le valutazioni del Parlamentino dei Consumatori i prestiti garantiti da busta paga o pensione rappresentano infatti finanziamenti sicuri per chi presta il denaro, e soprattutto accessibili per lo più a una fascia di popolazione che può impegnarsi mettendo a garanzia unicamente il quinto del proprio salario o della propria pensione.
Al contempo, in un’ottica di maggiore trasparenza e coinvolgimento in fase consultiva di tutti gli attori in campo per la tutela dei conflitti tra consumatori e banche, nel corso della stessa seduta il Cncu ha deliberato la richiesta di modifica del regolamento di funzionamento dell’Arbitro bancario finanziario, con l’obiettivo di prevedere tempestivamente un presidio che garantisca gli interesse dei cittadini utenti.